Il decimo arcano dei Tarocchi si ispira alla visione descritta dal libro di Ezechiele: quattro ruote di fuoco e strani animali uniti in gruppi di quattro. Un simbolo molto diffuso nell'iconografia medievale, che lo utilizzava per raffigurare la ciclicità dei ritmi universali, l'alternanza del giorno e della notte, le fasi della Luna, i moti dei pianeti. Senza contare che la ruota era impiegata come strumento di tortura per estorcere confessioni. La Ruota è dunque il simbolo dell'esistenza, della fortuna, della somma dei movimenti da cui scaturisce la vita.
Il positivo e il negativo, lo yang e lo yin, nella loro eterna alternanza, sono qui sintetizzati nella figura della scimmia, alata e incoronata, che impugnata spada, immobile, in equilibrio sulla ruota, mentre altre due figure, una che sale e l'altra che scende, ne rappresentano i due momenti contrapposti: l'ascesa e la caduta. Al simbolismo circolare della ruota, emblema del movimento e del divenire, fa da contrappeso la forma squadrata del basamento, che allude alla fissità.
Nel linguaggio alchemico, il fisso, ovvero il maschile, lo zolfo, si unisce dunque al mutevole, il femminile, il mercurio, per dar vita al sale, prodotto dell'unione fra i contrari. I quattro colori: rosso, azzurro, verde, giallo, sono rispettivamente simbolo del Fuoco, dell' Acqua, dell' Aria e della Terra.